Sclerometro – Come effettuare prove sclerometriche per la determinazione della resistenza meccanica del calcestruzzo.

12/02/2021

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Lo sclerometro è un pratico ed economico strumento che consente, tramite prove non distruttive, di stimare la resistenza meccanica a compressione di un manufatto in calcestruzzo.

Lo sclerometro è costituito da una massa battente in acciaio, azionata da una molla di Frank, che contrasta un'asta di percussione messa a diretto contatto con la superficie del calcestruzzo su cui si deve effettuare la prova sclerometrica.
Lo sclerometro quindi permette di stimare la resistenza del cls in funzione del principio che il rimbalzo della massa metallica che percuote la superficie è correlato direttamente alla durezza della superficie stessa.

Per usare lo slerometro si deve premere l'asta di percussione sulla superficie da provare fino all'arresto. In questo modo la massa contenuta nell'apparecchio viene caricata per mezzo di una molla, di una quantità fissa ed invariabile di energia. Si libera poi la massa, avendo cura di mantenere lo strumento in modo perfettamente perpendicolare alla superficie, la quale urta contro il percussore ancora in contatto con la superficie, rimbalzando.
 L'entità dell’energia rilasciata nel rimbalzo è misurata da un indice che scorre lungo una scala graduata presente sullo strumento, se analogico, oppure mostrando il valore su uno schermo digitale

Come già specificato, lo sclerometro fornisce una pura stima del valore reale di resistenza a compressione del calcestruzzo. Tuttavia, grazie a questa rapida prova non distruttiva è possibile determinare se la struttura di calcestruzzo necessita di approfondimenti con prove distruttive.

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Come effettuare le prove con lo sclerometro.

Il test sclerometrico dovrà essere effettuato ottemperando alle indicazioni previste dal capitolo 4.2 delle linee guida per la valutazione del calcestruzzo in opera (che trovate anche nella nostra sezione download) emesso da Consiglio Superiore dei LL.PP. con ultimo aggiornamento a Settembre 2017, così come dalla UNI EN 12504-2.

Le prove dovranno essere effettuate su calcestruzzo libero da ogni sorta di copertura, verniciatura o qualsiasi altra finitura che possa interporsi tra il cls e la massa battente. Nel caso dei pavimenti industriali, la presenza di spolvero corazzante a base di quarzo o corindone influisce sui risultati, pertanto esso andrebbe rimosso mediante levigatura.

L’esecuzione delle prove si svolgerà con le seguenti modalità:

a) individuazione di una griglia di misurazione che presenti le seguenti caratteristiche:
- assenza di ferri di armature in prossimità della superficie (da controllare mediante pacometro o altro idoneo strumento);
- superficie priva di evidenti vespai, forti porosità o rilevanti irregolarità superficiali ecc.;
- superficie possibilmente asciutta.

b) pulizia e lisciatura della superficie con pietra abrasiva, oppure utilizzando, se necessario, uno smerigliatore per asportare lo strato superficiale di calcestruzzo degradato o irregolare;

c) esecuzione di almeno 9 battute sclerometriche all’interno della zona di misura, secondo una griglia preliminarmente definita, mantenendo lo sclerometro perpendicolare alla superficie di misura. I punti su cui si effettuano le battute devono risultare non coincidenti con gli aggregati affioranti e sufficientemente lontani dalle barre di armatura, dagli altri punti di battuta e dagli spigoli dell’elemento;

d) calcolo della mediana dei valori degli indici di rimbalzo, verificando l’accettabilità del risultato in base al seguente criterio: se oltre il 20% di tutte le misure si discosta dalla mediana per più del 30% l’intera serie di dati deve essere scartata e le prove vanno ripetute in una nuova zona adiacente.

Immagine Fattori che influiscono sui risultati della prova sclerometrica.

Fattori che influiscono sui risultati della prova sclerometrica.

  • le condizioni di umidità del calcestruzzo in superficie (una superficie umida conduce ad unindice di rimbalzo più basso);
  • la presenza di uno strato superficiale carbonatato (aumenta l’indice di rimbalzo);
  • la tessitura superficiale (una superficie ruvida fornisce generalmente un indice di rimbalzo più basso);
  • l’orientazione dello strumento rispetto alla verticale (sono disponibili fattori di correzione approssimati);
  • l’età del calcestruzzo;
  • la dimensione e il tipo degli aggregati.

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